martedì 14 luglio 2009

Colpi di genio

Colpo di genio n° 1


Alle prossime primarie del Pd ho pensato di votare Ignazio Marino, fino a sabato. Una persona nuova, seria, competente, che ha sorretto la bandiera della laicità e dei diritti senza titubanze, si candida alla segreteria, a dispetto di chi l'ha esortato a lasciar perdere. Il professor Marino mi sembrava davvero un ottimo candidato alla segreteria del Pd, fino a sabato, quando con un colpo di genio Marino, ai miei occhi, è riuscito a perdere un sacco di punti. Legare il discorso "questione morale" allo stupratore seriale di Roma è stata una mossa veramente geniale, ai limiti dell'incredibile. Il senatore Marino ha impiegato veramente pochissimo tempo ad entrare nel perverso gioco politico a cui ormai siamo abituati: gettare il sasso, a cui conseguono reazioni indignate, a cui consegue la parziale ritrattazione. Tutto per farsi un po' di pubblicità. Non credo che il signor Marino avrebbe rilasciato dichiarazioni così pesanti, se non fosse stato candidato alle primarie del Pd. Ma credo anche che in questo caso Marino abbia sbagliato mira, e di brutto. Parlare di questione morale nel Pd riferendosi ad uno stupratore mi è sembrato totalmente fuori luogo, ai limiti del grottesco. C'erano mille altre occasioni in cui parlare della questione morale nel Pd, ma non questa. La sua è stata una pubblicità regresso, per quanto mi riguarda, e il Pd somiglia sempre più ad un'accozzaglia di persone che si ritrova per caso in una stessa barca, e che continua a litigare, senza minimamente accorgersi che la barca sta colando a picco.


Colpo di genio n° 2



Beppe Grillo vuole candidarsi alle primarie del Pd. Non è uno scherzo, e non sembra nemmeno la sua ennesima provocazione. L'annuncio comparso sul suo blog è serissimo, così come serissima è stata la sua iscrizione al partito (con tanto di pagamento di quota associativa). Ieri sera è comparsa la notizia che la sua iscrizione non sarebbe valida, ma a quanto pare Grillo non ha intenzione di fermarsi, lotterà fino all'ultimo per ottenere la candidatura.
Non sono un fan sfegatato di Beppe Grillo, ma leggo quotidianamente il suo blog, e 9 volte su 10 mi trova d'accordo con i suoi post e le sue iniziative. Ho letto attentamente il programma che lui stesso portò a Prodi, e alla cui redazione hanno collaborato personalità importanti, intervistate dal blog, e i lettori del sito, tramite i loro commenti. E' un programma serio, coinciso, chiaro, con proposte interessanti e soprattutto attuabili, con un po' di buona volontà.
Grillo ha sempre detto che i partiti sono morti, non servono più. Non ho mai condiviso questa convinzione, ho sempre creduto che le cose si possano cambiare "da dentro". Continuare a sollevare polemiche e a criticare dall'esterno è sempre un bell'esercizio democratico, ma a lungo andare può risultare fine a se stesso. Per questo la notizia della sua candidatura al Pd mi ha stupito favorevolmente. Forse ha capito che occorre mettersi in gioco, e il suo ingresso nel Pd potrebbe veramente smuovere qualcosa. La sua critica feroce, non più da fuori, ma nell'ambito del partito, potrebbe dare quella scossa di cui questo smidollato Partito Democratico ha un disperato bisogno.
Gli accorti politici del Pd avrebbero dovuto capirlo. E invece? Reazioni piccate, offese, sdegnate. Di tutto e di più. Solamente pochi outsiders hanno concesso qualche timida apertura. Io non conosco lo statuto del Pd, non so quali siano i termini e le scadenze formali da rispettare per la candidatura. So solo che molta gente ha pensato di tesserarsi nell'apprendere questa notizia, perché vorrebbe tanto votare Pd, ma proprio non riesce a votare un partito evanescente, soprattutto nella testa dei suoi dirigenti, continuamente occupati in discorsi di corrente mai superati, quasi mai rivolti ai loro elettori. La loro reazione a questa notizia ha smascherato in modo drammatico tutta la debolezza del Pd: invece di rispondere a tono, di essere contenti di poter finalmente aprire un confronto politico con Grillo, si sono chiusi a riccio in maniera quasi ridicola. Solamente più tardi sono emersi i problemi "formali" della candidatura di Grillo, dopo aver istintivamente pensato a difendersi, senza addurre un briciolo di argomento.
Sono molto deluso dal Pd, e questo atteggiamento non fa che aumentare la mia delusione. La miopia politica dei suoi dirigenti è sconfortante: come definire altrimenti una chiusura così brusca all'uomo che ha portato De Magistris ad essere il secondo più votato dopo Berlusconi alle recenti europee?
Una sola cosa è certa: Berlusconi ha lunga, lunghissima vita, con questo Pd.

2 commenti:

  1. Ripensa comunque a scegliere Marino: anche se ha perso punti per quel fatto di cui parli, considera il suo discorso (che mi sono ascoltato per intero) e le sue idee. Sono veramente nuove, lui incarna veramente uno spirito nuovo. Può darsi che in futuro possa subire trasformazioni, ma appare, al momento, senz'altro meglio del cadavere Franceschini e del vecchio PCI Bersani. No?
    Su Grillo, invece, ritengo, come ho già detto in un post sul mio blog, che non si può solo criticare, ma bisogna anche sporcarsi le mani. E un partito è fatto di regole, uguali per tutte, che devono essere rispettate per assicurare la civile convivenza di più persone. Solo in un secondo momento mi viene da pensare che il caso Grillo sia stato montato dal Pd per paura dei troppi voti che lo stesso avrebbe potuto prendere.

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  2. Su Marino sono perfettamente d'accordo con te, ho letto anch'io il suo discorso e credo che sia il candidato migliore. Probabilmente la sua uscita infelice è dovuta al fatto che Marino sia ancora poco navigato in politica. Ha espresso un concetto giusto in un momento sbagliato, e forse le sue parole sono state un po' strumentalizzate dai suoi avversari alle primarie... Se diventerà segretario del Pd come spero, avrà modo di farsi le ossa...
    Beppe Grillo: ripeto, io non sono un suo ammiratore sfrenato. I suoi metodi discutibili spesso fanno passare in secondo piano i contenuti, che condivido nella quasi totalità. Ma il problema non è Grillo, il problema è la reazione che i grandi capi del Pd hanno esternato. Qual è il motivo per cui è stato escluso? Perché ha spesso attaccato il Pd? Anch'io sono molto critico nei suoi cofronti, ma mi verrebbe forse rifiutata la tessera, se la richiedessi? Non credo proprio. La verità è che non esiste un motivo, Grillo è stato rifiutato semplicemente per paura. Chissà come mai l'unico a non opporsi alla sua candidatura è stato proprio Marino, che forse è l'unico a vedere il Partito Democratico come un vero Partito Democratico. Anche Adinolfi (candidato alle primarie, ora alleato di Franceschini) e Colombo, entrambi del Pd, si sono mostrati favorevoli alla sua candidatura. Questa discordanza tra membri stessi del Pd la dice lunga sull'arbitrarietà delle sacre regole che Grillo non rispetterebbe... Io continuo a credere che un Pd forte sia l'unica opposizione possibile e credibile al centrodestra, ma sicuramente non questo Pd, distante anni luce dal suo potenziale elettorato.

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